Tematica Pesci

Rutilus rutilus Linnaeus, 1758

Rutilus rutilus Linnaeus, 1758

foto 1828
Foto: Etrusko25
(Da: it.wikipedia.org)

Phylum: Chordata Haeckel, 1874

Subphylum: Vertebrata Lamarck J-B., 1801

Classe: Actinopterygii Klein, 1885

Ordine: Cypriniformes Bleeker, 1859

Famiglia: Cyprinidae Rafinesque, 1810

Genere: Rutilus Rafinesque, 1820


itItaliano: Leucisco rosso, Rutilo, Gardon

enEnglish: Common roach

frFrançais: Gardon

deDeutsch: Rotauge, Plötze, Unechte Rotfeder, Schwal

spEspañol: Rutilo

Descrizione

Assai simile al Rutilus rubilio ma: corpo appiattito lateralmente (molto più del Rutilus rubilio), dorso molto arcuato, pinne di colore rosso acceso (carattere che può essere più o meno accentuato), iride di colore rossastro. Il rutilo ha quattro paia di branchie disposte su entrambi i lati che sono pelose per tenere fuori le particelle estranee. Il cuore si trova vicino alle branchie, permettendo al sangue di essere pompato attraverso le branchie con una pressione considerevole. Il sistema circolatorio è altrimenti abbastanza semplice. Il sangue deossigenato passa attraverso il cuore solo una volta. Il rutilo ha una forma idrodinamica, essendo quattro volte più lungo che largo. Si notano due tipi di pinne: pinne spaiate, comprese le pinne dorsali e caudali. Le pinne accoppiate, che formano coppie simmetriche, includono pinne pelviche nella parte posteriore e pinne pettorali nella parte anteriore. Le prime danno stabilità al pesce nell'acqua. Le seconde servono per l'orientamento. Le dimensioni massime sono di 50 cm per 1,8 kg di peso ma usualmente assai inferiori. Onnivoro, si nutre principalmente di larve di insetti ed altri animaletti e di detrito vegetale. Si riproduce nei mesi di aprile, maggio e giugno in acque ricche di vegetazione. In molti luoghi la sua introduzione ha causato la rarefazione di specie autoctone; ad esempio in Italia ha danneggiato le popolazioni di Triotto nel nord e di Rovella nel centro-sud. Nei laghi Maggiore e di Lugano ha provocato la scomparsa o la notevole rarefazione dell'alborella, specie ittica precedentemente dotata di un notevole interesse per la pesca professionale.

Diffusione

La specie popola l'intera Europa eccetto la Penisola Iberica, l'intera Italia, la Grecia e l'Irlanda. È stato introdotto in moltissimi paesi tra cui l'Italia settentrionale (bacino del fiume Po) e centrale. Vive in acque ferme o con pochissima corrente, ricche di piante acquatiche, anche fangose. Alcune popolazioni delle zone del Mar Baltico e del Mar Nero sono migratrici anadrome.

Sinonimi

= Cyprinus fulvus Vallot, 1837 = Cyprinus jaculus Jurine, 1825 = Cyprinus lacustris Pallas, 1814 = Cyprinus pigus Gronow, 1854 = Cyprinus rubellio Leske, 1774 = Cyprinus rutilus Linnaeus, 1758 = Cyprinus simus Hermann, 1804 = Cyprinus xanthopterus Vallot, 1837 = Gardonus pigulus Bonaparte, 1841 = Gardonus ruboculus Walecki, 1863 = Leuciscus decipiens Agassiz, 1835 = Leuciscus jurinii Dybowski, 1862 = Leuciscus lividus Heckel, 1843 = Leuciscus pallens Blanchard, 1866 = Leuciscus pausingeri Heckel, 1843 = Leuciscus prasinus Agassiz, 1835 = Leuciscus rutiloides Selys-Longchamps, 1842 = Leuciscus rutilus Linnaeus, 1758 = Leuciscus selysii Selys-Longchamps, 1842 = Leucos cenisophius Bonaparte, 1841 = Leucos cenisophius Bonaparte, 1845 = Leucos pigulus Bonaparte, 1845.

Bibliografia

–Stefano Porcellotti, Pesci d'Italia, Ittiofauna delle acque dolci, Edizioni PLAN, 2005.
–S. Zerunian, Condannati all'estinzione? Biodiversità, biologia, minacce e strategie di conservazione dei Pesci d'acqua dolce indigeni in Italia, Edagricole, 2002.
–S. Bruno e S. Maugeri, Pesci d'acqua dolce, atlante d'Europa, Mondadori, 1992.
–(EN) M. Kottelat & J. Freyhof, Handbook of European Freshwater Fishes, Publications Kottelat, Cornol (CH), 2007.


03563 Data: 25/04/2002
Emissione: Ittiofauna del Danubio
Stato: Yugoslavia
04226 Data: 01/01/1973
Emissione: Ittiofauna
Stato: Staffa
Nota: Emesso in un foglietto
di 8 v. diversi